
Il corteo di auto storiche,avvolto in una leggera foschia,si snoda pigro lungo la strada che segue sinuosa i pendii collinari. Sembra uno dei tanti raduni che si affollano in questi weekend di bel tempo. Ma c’è qualcosa che disturba la quiete visione. Un ‘occhiata al termometro rende subito l’idea:i gradi sono trentotto e l’umidità,per quella basta toccarsi un braccio,non è meno del settanta per cento. Insomma,un vero calvario. Il sole trasforma le auto in scatole arroventate,ma anche i possessori di cabriolet hanno i loro problemi col sole,il volante non si può toccare. Il clima ,in questi casi è un optional raro,molto raro. I partecipanti boccheggiano,le povere ventole di raffreddamento girano al massimo,ma nulla possono fare contro l’aria torrida e i motori si surriscaldano,facendo saltare molte testate dei motori(specialmente quelli fumanti). L a media delle bruciature è di una o più per ogni raduno,e potrebbe toccare proprio a loro. Infatti quello che dovrebbe essere un bel diversivo in alcuni casi diventa un vero calvario. Questa cronaca raccontata,non è fantascienza,ma la pura realtà dei raduni di fine Giugno/Luglio/Agosto,purtroppo scene come questa ben presto diventeranno semplice routine. Sappiamo infatti a cosa dobbiamo tutto questo:a un clima i cui cicli stagionali sono ormai irriconoscibili,un problema di cui tutti si lamentano ma alla soluzione pare che nessuno abbia voglia di cimentarsi sul serio. Non annoiamoci con i soliti discorsi sull’inquinamento atmosferico,sulle emissioni(soprattutto delle auto storiche),sull’effetto serra e tutto il resto. Lascatemi solo notare che nonostante la consapevolezza dei casi ,resta impressionante l’ignavia dei nostri governanti di tutto il mondo che pensano solo agli interessi dei propri Paesi. Dimenticando il più delle volte, che il futuro di ognuno di loro è legato a quello di tutti gli altri.
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