giovedì 13 settembre 2018
Citroen DS, tra le innovazioni dello storico modello anche la fibra ottica nel cruscotto
Citroen DS, tra le innovazioni dello storico modello anche la fibra ottica nel cruscotto
La storica vettura vantava innumerevoli novità tecniche e tecnologiche tra cui l’illuminazione del blocchetto della chiave di avviamento ottenuta tramite un fascio di fibre ottiche.
La Citroen DS19, fin dalla sua presentazione avvenuta al Salone di Parigi nel 1955, vantava un ampio utilizzo di tecnologie e materiali innovativi, a partire dal tetto di plastica per ottimizzare il confort acustico e termico, passando per il cofano in alluminio ed il lunotto posteriore panoramico in plexiglas, capaci di offrire leggerezza e stabilità.
Nel corso degli anni, la DS fu implementata con numerose ed inedite tecnologie che le consentirono di migliorare le performance velocistiche senza però intaccare la stabilità ed il confort offerto dalla vettura. Dopo ben 14 anni dal suo debutto, quando molti si aspettavano una sostituta, la DS venne equipaggiata con un sofisticato sistema di iniezione elettronica firmato Bosch, capace di incrementare la velocità massima dell’auto (in grado di sfiorare i 200 km/h), senza far aumentare i consumi. La DS guadagnò inoltre un’inedita e più moderna plancia, chiamata ad ospitare una strumentazione dotata di tre strumenti circolari: un contagiri elettronico, il tachimetro con indicatore automatico della distanza di frenata ed un blocco di spie posto nel terzo quadrante posizionato a sinistra. Quest’ultimo offriva le principali informazioni relative alla meccanica, come ad esempio la carica dell’alternatore, la pressione dell’olio motore, quella idraulica e la temperatura del liquido di raffreddamento, lo stato dei freni anteriori e tanto altro ancora.
La novità più stupefacente si nascondeva però nel blocchetto della chiave di avviamento, la cui illuminazione non era ottenuta tramite una semplice lampadina, ma tramite l’uso di un fascio di fibre ottiche capace di raccogliere la luce da una delle lampade del quadro strumenti, per poi convogliarla in direzione della sede in cui era posta la chiave d’accensione.
DI FRANCESCO DONNICI
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