2010 CITROEN NEL CUORE

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martedì 1 gennaio 2013

La cultura del Classico

LA CULTURA DEL CLASSICO Che in Italia il numero di appassionati di auto d’epoca (o da collezione, che non significa necessariamente d’epoca secondo una’accensione ormai comune) sia sempre stato quantitativamente non paragonabile a quello di alcuni paesi Europei è dato sul quale tutti possiamo essere circa d’accordo. E non serve ritornare sul fatto, ad esempio, che gli Inglesi essendo più Tradizionalisti di noi preferiscono conservare gli oggetti una volta esaurita la loro funzione piuttosto che buttarli come più spesso succede in Italia. Sono luoghi comuni, piuttosto comuni a dire il vero, che, anche se hanno una sicura base di verità, non possono costituire il riferimento per una seria discussione. Nè d’altro canto è sufficiente il solo numero di appassionati, o la data di fondazione della prima associazione di difesa del patrimonio di auto storiche, a caratterizzare in positivo o meno una Nazione. Come nemmeno il numero di manifestazione specializzate, o di mostre, o di convegni basta a qualificare un paese di tipo culturale. Quando si parla di spessore del movimento storico automobilistico Italiano, non intendiamo certo riferirci al numero di praticanti la specialità di regolarità di auto storiche,o di tanti finti restauratori(con i famosi restauri conservativi),o di commercianti di vetture classiche operanti nel settore,o così di via. In questo caso è la qualità delle iniziative e solo queste, a favore della conservazione del patrimonio storico automobilistico italiano che conta veramente. Questa lunga premessa serve a sgombrare il campo per l’appunto da quel solito luoghi comuni che tornerebbero a sminuire il nostro Paese rispetto ad altre realtà. E necessario sempre distinguere il piano su cui si vuole fare il riscontro.

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