2010 CITROEN NEL CUORE

SIAMO PRONTI... A BREVE VEDRA' LA LUCE IL CLUB DOUBLE New CHEVRON.DOVE SOLO ALCUNI SOGNI DIVENTANO REALTA.


martedì 25 giugno 2013

Un meccanico di fiducia

Ci fu un tempo felice e lontano: era il tempo in cui le automobili belle si comperavano come quadri d’autore. O come altri oggetti per i quali si era disposti a spendere del denaro. Più che tutto si comprava il mito. Oggi alcune parole fanno scattare i noi meccanismi molto sentimentali. Il nostro cuore percepisce, in quei suoni, brividi di una qualità senza eguali. Citroen è una parola di sette lettere. Citerò altre parole di sette lettere, tutte degne di rispetto. Le parole sono: elmetto, diploma, torpedo, dottore, attacco. Ognuna di queste parole evoca sensazioni nobili. Ma, per Citroen, si innestano altri sentimenti,altre passioni. Più nobili ancora? Per qualcuno penso come me. Non direi, preferirei parlare di situazioni diverse. Senza paragoni. Unici. E’ sufficiente dire che, per richiamare alla mente e di colpo questa situazione, basta l’odore acre dell’olio di ricino bruciato. Ho fatto il nome Citroen per comodità. Mi era apparso subito difficile l’identificazione di parole utili al mio ragionamento e lunghe come Aston Martin o Isotta Fraschini. Ma, al momento, interessiamoci solo alle automobili e del suo mondo che le circonda, ci limitiamo soltanto su questa unica strada. Tanti anni fa l’acquisto di un’auto era fondamentalmente un acquisto totale e questa frase merita una spiegazione. Rispetto a quanto accade oggi, il mondo presentava importanti differenze. La più evidente può essere rappresentata in un’unica parola. Tagliando. Oggi, l’auto rispetto a ieri è concessa in affido. Voi mi direte perché, l’auto che noi compriamo, la paghiamo oppure ci impegniamo a pagarla entro un certo tempo. Ma è davvero nostra? Non direi, infatti, deve essere riportata al suo costruttore, o a un suo delegante per fare il tagliando per far sì che l’auto possa marciare nel miglior modo possibile. Con quest’operazione se io non porto l’auto a questa visita periodica io, perderò il diritto alla garanzia. Non sempre era così, prima c’era la figura dello chauffeur, che oltre guidare l’auto aveva il compito della normale manutenzione, controllare i numerosi bulloni che andavano serrati ogni tanto, ingrassare i numerosi punti, controllare la pressione degli pneumatici cose quasi banali ma importantissimi per la durata dell’auto. Un'altra figura tanto importante era il meccanico, non sempre era facile trovare persone capaci di mettere le mani dentro, senza compiere danni d’incalcolabile valore. Per non parlare del mondo sportivo, infatti, un felice possesso di una vettura sportiva era legato alla coscienza di un buon meccanico, che sapeva vedersela con i numerosi meccanismi dei motori. Oggi la parola “carburatori” non fa fremere più nessuno, ma ci fu un tempo in cui i pochissimi che sapevano mettere d’accordo tra di loro sei carburatori doppio corpo era una rarità, coloro che lo sapevano fare potevano contare su una felice vecchiaia. Chiaramente l’elettronica ha allontanato queste figure oggi, sbiadito dal tempo, i mitici uomini che nel silenzio delle loro, officine parlavano agli spinterogeni e ai magneti. Ma la storia si prende sempre le sue rivincite. Con la moda delle auto d’epoca oggi, certe abilità hanno ripreso corpo, spessore. I misteriosi dialoghi sono ricominciati, là nel segreto delle officine dei geniacci più capaci. Ma, il grosso problema trovarli……………..

Nessun commento: