sabato 12 gennaio 2013
Un'Occasione per fare Cultura
Un’esposizione di vetture può porsi diverse finalità, da quelle di attirare il più alto numero di visitatori a quella di divulgare la cultura dell’automobilismo storico nel più ampio senso del termine. Purtroppo in molti casi abbiamo riscontrato nei visitatori un evidente disinteresse, e questo di là dalla qualità o bellezza intrinseca delle automobili esposte. In Italia il collezionismo non è nato ieri,anche se non vantiamo una storia paragonabile a quelli di certi paesi esteri,Francia,Inghilterra,e dunque è ragionevole che il pubblico,ormai abbastanza smaliziato,si aspetti qualcosa di più da un certo tipo di rassegne,poi si presentano certi personaggi che espongono auto con restauri conservativi tutti discutibili,oppure portano auto che fumano in una maniera spaventosa,non gli basta più ammirare una sequenza di automobili,senz’altro belle,lucide,ma senza un ordine logico,un criterio,un filo conduttore,un tema. Ecco, per l’appunto, un tema. E’ proprio questo che, a nostro avviso, spesso manca. Un tema magari banale, ma che leghi in una sequenza logica i veicoli. Ad esempio, secondo voi, è più interessante una rassegna che venti auto di anni diversi, marche diverse,tipi diversi,oppure una di 20 pezzi di auto che rappresentano la produzione per esempio Citroen al completo(escludendo prima i fumaioli e i restauri conservativi),oppure le auto comunemente più diffuse nel 1960 o entrate in produzione in quell’anno. Insomma, la gente deve riuscire a capire una mostra per poterne ricavare qualcosa di più della semplice visione di lucide carrozzerie e brillanti cromature;altrimenti si crea disorientamento che alla fine genera disinteresse. E’ ciò, beninteso, vale sia per gli esperti (finti restauratori) che il più delle volte trovano queste mostre abbastanza noiose, che per gli inesperti, il quale se non sono guidate subiscono passivamente lo spettacolo. Il tema, in un’esposizione specializzata, è dunque di fondamentale importanza per la qualificazione della stessa. E non si deve pensare che una esposizione tematica debba essere forzatamente dedicata a vetture particolarmente rare o storicamente significative. Quello che conta per me è creare un’atmosfera, quel filo logico appunto che consente di capire. In Italia, il pubblico è maturo per apprezzare una svolta di questo tipo. Sta agli organizzatori e curatori delle mostre valutare se e come intraprenderle. Si presume che non è facile, ma non impossibile e lo sforzo sarà sicuramente giustificato dai risultati.
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