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Leggendo una vecchia rivista di auto d’epoca, all’improvviso una visione fantastica che, certamente, non ha niente in comune con le auto cosiddette normali. Difatti parliamo della Pontiac del 1940, realizzata in plexiglas trasparente da Frank Kleptz, non può non attirare l’attenzione, anche se, perlomeno fino a una certa distanza, la speciale carrozzeria è solo una sagoma di colore grigio, tutto sommato abbastanza indistinta. Ma penso da vicino,per chi ha la fortuna di vederla (per la cronaca verrà messa all’asta il 30 luglio ’13 ,l’aspetto da radiografia medica di questa fantomatica vettura d’epoca è tale da riuscire a bloccare il traffico. Leggendo, leggendo, si scopre che l’auto in oggetto esiste ancora,infatti facendo una piccola ricerca l’auto di trova in Pennsylvania. La Pontiac in plexiglas,dunque e anche alcuni veicoli sperimentali della Ford,realizzati con un tipo di plastica,erano solo dei prodotti speciali,dei pezzi unici. Non si conosce con precisione quante ne furono costruite,visto i costi. La Pontiac dopo una lunga esposizione presso i saloni della General Motors la volle donare alla Smith Sonian Institution e, da allora la storia DELL’AUTO FANTASMA NON HA Più SEGRATI. La Pontiac difatti, fu esposta a Washington. Poi, quando i suoi concetti stilistici furono superati, fu ceduta alla Pontiac della Pennsylvania, dove si trova tuttora, penso. All’epoca sul contachilometri registrava 120 Km, ed era addirittura priva dell’albero di trasmissione, il suo ultimo proprietario secondo la storia, un certo Frantz Kleptz, la fecero restaurare, sostituì, alcuni pezzi di plexiglas, che col tempo si erano rotti. E’ possibile guidar la Pontiac ma il suo attuale proprietario, ci consiglia di non farlo, avverte, che la prova, soprattutto se fatta durante una giornata di caldo, equivale a una vera sauna. All’interno dell’auto con il calore del motore e il sole che entra attraverso il tetto trasparente raggiunge temperature altissime, tanto da far incrinare i pezzi soprattutto il cofano, tornando alla sua forma normale quando si raffredda. C’è un altro inconveniente, quando l’auto cammina per strada, bisogna stare attenti ai sassolini che possono graffiare il plexiglas, rovinandolo. L’idea non fu ritenuta pratica (lo credo). Resta, però il fatto, che le idee e le realizzazioni di quel periodo sono diventate, oltre, che una pagina di storia dell’auto, anche un mistero affascinante. Un’altra curiosità le gomme erano di colore bianco, pensate al costo della sua sostituzione. Ma,questi Americani le pensano di tutti i colori,non pensate?
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